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la chiesa preferita da
Michelangelo
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sede legale: Via Fonte Caia 17 - Contigliano (RI)
sede eventi: Via XXIV Maggio n. 10 - ROMA
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+39 6 5654.9787
Organizziamo, su richiesta, visite guidate nella Chiesa di San Silvestro al Quirinale, secondo il percorso della Misericordia o il percorso dell'Arte. In caso di svolgimento dei concerti le visite sono inserite nel pacchetto offerto all'ospite.
la chiesa segreta sul
colle più alto di Roma
Ubicata sul Colle del Quirinale, centro del potere della Roma moderna, c'è la Chiesa di San Silvestro, raramente aperta al pubblico.
Riserva i suoi tesori pittorici ed architettonici, la sua atmosfera di raccoglimento e devozione, solo a chi ha la pazienza di attendere.
Da un portone anonimo, e poi su per una scalinata a tre archi, si arriva a questo scrigno di tesori.
Nata nel 1.000 è stata oggetto di interventi fino al 1876.
Più di mille anni di storia ti attendono !
Medioevo, Rinascimento, Barocco
nella chiesa preferita da Michelangelo
Qui, infatti, si riuniva il gruppo di eminenti personaggi che nel '400 dibatteva sulla riforma della Chiesa e a cui partecipava Michelangelo e la sua mentore Vittoria Colonna, poetessa e nobildonna romana.
Nata intorno all'anno mille, quindi in alto Medioevo, la Chiesa è stato oggetto di vari interventi avvenuti durante il Rinascimento, l'epoca Barocca ed infine nel milleottocento.
La chiesa ospita le seguenti opere architettoniche adorne di statue, dipinti, pale d'altare:
Cappella Bandini, Cappella di San Silvestro, Cappella dei santi teatini, Cappella del Presepio, Cappella di fra' Mariano, Sacrestia, Presbiterio e coro, Cappella della Madonna del latte, Chiostro del Michelangelo.
Attualmente è affidata ai padri vincenziani ed è aperta al culto solo la Domenica mattina.
Cappella Bandini
A pianta ottagonale fu eretta tra il 1580-1585 su progetto di Ottaviano Mascarino, da Pier Antonio Bandini e dalla moglie Cassandra Cavalcanti e completata nel 1629 dal figlio Ottavio, cardinale.
Sullo sfondo campeggia la sontuosa Pala d’altare, raffigurante L’Assunzione di Maria al cielo dipinta su ardesia da Scipione Pulzone nel 1585.
In occasione del Giubileo della Misericordia vi è stata collocata una copia della Pietà Vaticana di Michelangelo Buonarroti per un preciso motivo.
Dopo che Michelangelo a S. Silvestro aveva conosciuto Vittoria Colonna, le aveva donato un disegno su carta della Pietà. Sentendo poi vicino la morte iniziò la scultura di una Pietà per la sua tomba. Dopo la sua morte l’opera incompiuta era stata acquistata dai Bandini e custodita in una vigna sul Quirinale di loro proprietà, poi venduta a Cosimo III, Granduca di Toscana e portata a Firenze. In un certo senso quindi questa collocazione è un ritorno a casa.Troviamo a sinistra, il monumento del cardinale Ottavio Bandini, con il busto dello scultore Giuliano Finelli (1602ca-1657), la tematica è della vocazione religiosa, espressa dalle due statue di Alessandro Algardi che rappresentano Maria di Betania e S. Giovanni Evangelista.
A destra, sotto il monumento in onore di Pier Antonio Bandini e della moglie, vi sono due statue di scultore ignoto, di fattura meno pregiata, ma designanti la vocazione matrimoniale. A sinistra c’è S. Giuseppe che accolse Maria la Madre di Gesù come sposa e Marta, la sorella di Maria di Betania e Lazzaro, che ebbe il merito di accogliere Gesù e di servirlo.
Nei pennacchi ci sono quattro ovali ad affresco del Domenichino (1581-1641). I soggetti sono figure mariane: David danza davanti all’Arca dell’Alleanza: Maria è l’arca nuova perché porta il Figlio di Dio nel mondo; Giuditta con la testa di Oloferne: Maria vince il male; Ester dinanzi ad Assuero: Maria intercede per i deboli; Salomone e Betsabea: intercessione di Maria.
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Madonna del Latte
Al centro della cappella a pianta rettangolare, riccamente decorata con marmi intarsiati e stucchi dorati c’è una nicchia con l’icona della Madonna, su sfondo dorato, che allatta Gesù Bambino (Galaktotrophousa), di scuola romana degli anni venti del XIII sec. La Madre di Dio è vestita con un mantello (mophorion) di colore blu orlato d’oro, che le copre anche il capo. Con una mano porge il seno al Figlio e con l’altra sorregge Gesù che sembra essere senza peso. La Madonna guarda i fedeli come Madre della Chiesa che segue il destino di ogni suo figlio, e li interpella quasi a chiedere loro se siano disposti ad accogliere nella fede suo Figlio. Gesù veste una tunica rossa e un palio lumeggiato in oro. Alza la mano destra con il classico gesto non solo di benedizione, ma di rivelazione dei dogmi trinitario (un solo Dio in tre persone) e cristologico (vero Dio e vero uomo).
La mano sinistra è appoggiata sul rotolo dei Vangeli per indicarci che è Lui la Luce del Mondo.
Sul pilastro a sinistra S. Longino, il centurione convertito che ha trafitto il cuore di Cristo in croce, gonfio d’amore misericordioso per noi.
Nel pavimento, davanti alla dolcissima immagine di Maria c’è la pietra sepolcrale del card. Scipione Rebiba (1504-1577), noto a Roma perché sui suoi terreni fu costruito il carcere di Rebibbia. Era un uomo di Paolo IV Carafa, un papa severissimo, e fu coinvolto in processi inquisitoriali, fra cui quello di Pietro Carnesecchi (1508-1567), che si concluse con la decapitazione e il rogo dell’imputato.
Il contrasto fra gli occhi di Maria e l’algida superficie marmorea di questo inquisitore ci fanno pensare che una Chiesa dolce e misericordiosa conduce a Cristo, mentre una Chiesa che si limita a condannare serve solo ad allontanare le persone in ricerca. («Dove si tratta di elargire la grazia, là Cristo è presente; quando si deve esercitare la severità, sono presenti solo i suoi ministri»: Ubi gratia largienda est, Christus adest, ubi exercenda severitas adsunt ministri: S. Ambrogio, De Abraham I, VI, 50).
visita guidata nella
chiesa preferita da Michelangelo
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